“Saremo in grado di farlo addormentare e dormirà di notte?” Sono queste alcune delle domande più frequenti tra i neogenitori. Avere dubbi su come addormentare un neonato è molto comune quando si è diventati mamma e papà da poco, anche per via di dicerie e narrazioni che minano la fiducia nelle proprie capacità genitoriali e in quelle del piccolo.
Lasciarsi andare al sonno è un’abitudine che il neonato può apprendere ed esistono diversi modi per aiutarlo. In questo articolo vi darò alcuni consigli e suggerimenti su come addormentare un neonato e favorire il suo sonno.
Sommario
Come addormentare un neonato con le 5 S
Avete mai sentito parlare delle “5 S”? Si tratta un ‘metodo’ proposto dal celebre pediatra americano Harvey Karp per calmare i neonati e fare in modo che si lascino andare al sonno. Secondo Karp, per far addormentare un neonato che magari fa fatica a rilassarsi ed esprime il suo disagio attraverso il pianto è utile ricreare delle condizioni simili a quelle dell’utero materno. E questo è possibile attraverso 5 diverse azioni, che inglese iniziano tutte con la lettera S:
- Swaddling
- Side o stomach position
- Shushing
- Swinging
- Sucking
Vediamo adesso nel dettaglio come addormentare un neonato attraverso le 5 S.
Swaddling: contenere il neonato
Quando è nell’utero materno il neonato si sente protetto e contenuto e riposa sereno. Si può ricreare una situazione simile con uno swaddle, una fasciatura morbida che aiuta il piccolo a sentirsi contenuto e a rilassarsi all’interno del suo lettino. Oppure si può utilizzare una fascia portabebè e farlo addormentare a contatto con noi. La cosa importante è utilizzare lo swaddle o la fascia in maniera adeguata e sicura.
Side o stomach position: mettere il neonato di lato o a pancia in giù
Questo accorgimento è utile soprattutto per quei neonati che fanno fatica ad addormentarsi per un riposino pomeridiano. Alcuni neonati adagiati nel loro lettino su un fianco (side) o a pancia (stomach) in giù o tenuti in questa posizione sull’avambraccio di un genitore riescono a rilassarsi più facilmente. Naturalmente è importante che vi sia sempre una persona sveglia e vigile accanto al piccolo per controllare che non smetta mai di respirare: non si deve mai lasciare da solo un neonato che dorme di lato o a pancia in giù.
Shushing: fare “shhh”
Nell’utero non c’è silenzio assoluto ma una sorta di brusio di sottofondo. Secondo il pediatra americano riprodurre con la propria voce questo brusio, facendo “shhh”, concilia il sonno del neonato. In alternativa si può ricorrere a una macchina per il rumore bianco, un particolare tipo di frequenze del suono che favorisce il rilassamento e copre anche i rumori esterni.
Swinging: cullare il piccolo
Anche in questo caso per il bambino essere cullato è un ricordo della sua vita nell’utero, quando percepiva i movimenti della mamma. Alcuni neonati si addormentano più facilmente se cullati delicatamente (Karp parla di “piccolo tremore”) magari accompagnando questo gesto con la nostra voce, facendo “shhh”.
Sucking ovvero suzione
Ci sono neonati che si lasciano andare al sonno con più facilità se hanno la possibilità di succhiare qualcosa, come il seno della mamma, il proprio pollice o un ciuccio. La suzione è un gesto che crea conforto e calma nel piccolo ed è un gesto innato: non capita di rado, infatti, di vedere attraverso le ecografie i neonati ancora nel grembo materno con il pollice in bocca.
Come addormentare un neonato oltre le 5 S
Naturalmente il metodo delle 5 S proposto dal pediatra americano non è l’unico modo per far addormentare un neonato ma è particolarmente utile per quei piccoli che soffrono di coliche o di reflusso, che hanno un’indole molto sensibile, che fanno fatica a lasciarsi andare al sonno o semplicemente per i giorni no. Per i neonati con indole più pacifica e meno sensibile si può provare a proporre l’addormentamento da sdraiati al buio nel proprio lettino sin da subito con un genitore accanto.