È straordinario rendersi conto di come nostro figlio cresca e cambi giorno dopo giorno. Allo stesso modo nel tempo cambia anche il suo modo di agire, comportarsi e dormire. A seconda dell’età nel sonno si verificano, infatti, dei cambiamenti e conoscerli può essere molto utile.
La prima cosa da imparare, però, è capire chi abbiamo davanti. Certo, è nostro figlio. Ma è un bambino, un neonato o un lattante? Che differenza c’è? Vediamola insieme.
Sommario
Le tappe dell’età infantile
Dopo la nascita e fino all’infanzia, lo sviluppo di nostro figlio attraversa diverse fasi e a lui ci si può riferire usando un termine specifico:
- Per definizione è un neonato da quando nasce alla quarta settimana di vita
- Dal secondo al dodicesimo mese di vita la corretta definizione è lattante
- Dall’anno in avanti e fino alla preadolescenza, per definizione è un bambino
Il termine infante – che deriva dal latino “infans”, cioè “che non parla” – ha invece un significato più generico e si riferisce ai primi 10 anni di vita di nostro figlio, cioè al periodo che termina quando inizia la pubertà. Anche nell’infanzia si possono distinguere diverse fasi:
- La prima infanzia che dura fino ai 2 anni
- La seconda infanzia che dura fino ai 6 anni
- La terza infanzia che dura fino ai 10 anni, quando subentra la pubertà
Il sonno neonatale
Così come nel tempo nostro figlio cambia fisicamente e sviluppa nuove capacità (impara a stare seduto, a gattonare, a pronunciare i primi versi…), allo stesso modo con l’età cambiano le modalità e le caratteristiche del suo sonno.
Il sonno di un neonato e di un bambino è molto diverso da quello di un adulto. Questo dipende dallo sviluppo dei circuiti nervosi che controllano l’alternanza del ritmo sonno-veglia e che, naturalmente, “maturano” con la sua crescita.
Prima di tutto però ci tengo a farvi una precisazione: quando si parla di sonno neonatale s’intende fino alla dodicesima/sedicesima settimana di vita di nostro figlio (quindi anche al periodo in cui da neonato è già diventato lattante) perché intorno al quarto mese il suo sonno cambia.
Lattante, bambino e neonato: come cambia il sonno
A seconda, quindi, dello sviluppo di nostro figlio possiamo assistere ad alcuni cambiamenti nei suoi ritmi di veglia e sonno. In particolare:
- Un neonato può arrivare a dormire 18 ore su 24 ore, di cui circa 12 di notte e fino a 5/6 pisolini durante il giorno con una finestra di veglia di un’ora. Intorno alla dodicesima settimana si dovrebbe stabilizzare sui 4 pisolini giornalieri e una finestra di veglia di un’ora e mezza.
- Un lattante può arrivare a dormire tra le 10 e le 12 ore a notte e avrà un sonno giornaliero suddiviso in 2/3 pisolini per un totale massimo di circa 3/4 ore. Fino ai 7 mesi in genere i pisolini sono 3 (con una finestra di veglia di circa 2 ore) e poi diventano 2 (con una finestra di veglia di circa 3 ore).
- Un bambino fino ai 6/8 anni può arrivare a dormire tra le 10 e le 12 ore a notte e, a partire dai 15 e fino ai 24 mesi, fare un unico pisolino giornaliero di un paio d’ore. A partire dai 2 anni il pisolino gradualmente si riduce per poi scomparire del tutto intorno ai 3 e i 4 anni di vita.
Ogni bambino ha un suo bisogno di sonno
Naturalmente non bisogna dimenticare che ogni bambino, neonato e lattante è a sé. Ha, quindi, uno specifico bisogno di sonno che può essere anche diverso da quelli di cui vi ho parlato. Non dovete preoccuparvi se vostro figlio dorme solo 10 ore e non arriva a 12: l’importante è che cresca sano e non sia stanco. Evidentemente 10 ore sono sufficienti a soddisfare il suo bisogno di sonno.
Se però vostro figlio ha evidenti problemi di sonno, se vi domandate cosa fare con un neonato o quali sono i motivi per cui un bambino non dorme o se avete dei dubbi sulla vostra sopravvivenza dopo l’ennesima notte insonne, sarò felice di darvi una mano.