Il pavor notturno (chiamato anche pavor nocturnus o terrore notturno) nei bambini è un disturbo del sonno non pericoloso che però le prime volte può spaventare molto i genitori. Si manifesta, infatti, con urla e pianto nel sonno, come se il piccolo stesse male e fosse spaventato da qualcosa. In realtà non sta accadendo nulla del genere. Cerchiamo di capire insieme, quindi, esattamente di che cosa si tratta e come si può gestire.
Sommario
Pavor notturno nei bambini: cos’è e come riconoscerlo
Il pavor notturno è un disturbo del sonno (il termine scientifico è parasonnia). Si manifesta di solito nelle prime ore della notte e consiste in risvegli parziali in una fase di sonno non-REM.
Durante un episodio di pavor, il bambino in genere:
- Urla o piange o manifesta ansia
- Ha gli occhi aperti, senza essere realmente sveglio
- Si agita, senza accorgersi della presenza dei genitori
Anche se la manifestazione di una crisi di pavor può impressionare i genitori, il piccolo in realtà non soffre e, passato l’episodio, torna a dormire come se nulla fosse accaduto.
Terrori notturni e incubi
Spesso il pavor notturno viene confuso con un incubo, ma sono due fenomeni molto diversi tra loro.
PAVOR NOTTURNO | INCUBO NOTTURNO |
È un disturbo del sonno (parasonnia) | Non è un disturbo del sonno |
Si manifestano in genere dai 2 anni. Sotto i 2 anni potrebbero essere dei semplici risvegli notturni | Si manifesta in genere dai 3 anni |
Avviene in fasi di sonno non-REM, in genere nella prima parte della notte | Avviene in fasi di sonno REM, in genere nella seconda parte della notte |
Il bambino non è sveglio e non sa cosa gli sta accadendo | Il bambino è sveglio e racconta che cosa l’ha spaventato |
Il bambino sembra non rendersi conto della presenza dei genitori | Il bambino si rende conto della presenza dei genitori |
Passata la crisi di pavor, il bambino torna a dormire tranquillo | Dopo l’incubo, il bambino può fare fatica ad addormentarsi |
Il mattino dopo, il bambino non ricorda nulla | Il mattino dopo, il bambino è in grado di ricordare l’incubo |
Pavor nocturnus: le cause
Ma come mai un bambino può soffrire di questo disturbo del sonno? Le cause del pavor possono essere diverse, legate sia a ragioni esterne che fisiologiche.
Cause esterne
ll pavor notturno nei bambini può essere influenzato da fattori esterni, come un eccesso di caldo durante la notte (più raramente, può essere colpa del freddo). Anche se il bimbo non beve abbastanza acqua durante il giorno o arriva a sera troppo stanco, è più probabile che si verifichino questi episodi. È utile tenere sotto controllo, quindi, caldo, sete e stanchezza.
Cause fisiologiche
Se non c’è motivo per cui gli episodi di terrore notturno nei bambini possano essere determinati da cause esterne, il nostro consiglio è di verificare se possano essere scatenati da cause fisiologiche. Quindi, è importante prestare attenzione al modo in cui il proprio bambino dorme, osservando se russa, se digrigna i denti, se ha delle otiti frequenti… Questi sono tutti sintomi di una possibile difficoltà respiratoria per cui sarebbe opportuno fare una visita otorinolaringoiatrica.
Allo stesso modo è importante accorgersi se il bambino succhia il dito o il ciuccio oltre i 3 anni, se pronuncia male alcuni suoni… Questi sono, invece, sintomi di una possibile malformazione della bocca e del palato e anche in questo caso sarebbe utile una valutazione da parte di uno/una specialista.
Come affrontare un episodio di terrore nel sonno?
Quando un bambino ha un episodio di pavor notturno, soprattutto se gli succede per la prima volta, è comprensibile che i genitori possano spaventarsi molto. Ma è importante tenere a mente che il bambino sta bene, soffre semplicemente di un disturbo del sonno.
Il nostro consiglio è, quindi, di
- stare accanto al bambino,
- fare attenzione che non si faccia male se si agita molto,
- non dargli fastidio o cercare di svegliarlo
- attendere che la crisi di pavor passi
Passato l’episodio di terrore notturno, infatti, il piccolo tornerà a riposare sereno.
Pavor notturno bambini e qualità del sonno
Ma c’è qualche modo per prevenire o diminuire gli episodi di terrore notturno nei bambini, se non sono scatenati da delle cause fisiologiche? Si può fare qualcosa per migliorare il suo sonno? Certamente alcuni accorgimenti pratici possono essere di aiuto.
Ad esempio, verificare le condizioni ambientali in cui il piccolo riposa, in particolare che la stanza abbia una temperatura né troppo calda, né troppo fredda (l’ideale sarebbe tra i 18 e i 20 gradi) o anticipare un po’ l’ora della nanna, per evitare che vada a dormire troppo stanco.
Inoltre, lavorare sull’autonomia del bambino nell’addormentarsi può essere utile. Un percorso dedicato all’addormentamento autonomo, che aiuta il piccolo a imparare a rilassarsi e a lasciarsi andare al riposo da solo, può migliorare molto la qualità del suo sonno, rendendolo più sereno e ristoratore. E rendere più tranquille le notti di tutta la famiglia.
Se hai bisogno di supporto per ritrovare la serenità nelle vostre notti, prenota una consulenza per iniziare insieme un percorso sul sonno infantile.