Chiamare le cose in modo sbagliato può causare confusione. Questo accade ad esempio con le regressioni del sonno che, per via del loro nome, vengono spesso interpretate come un passo indietro nello sviluppo di un bambino. Ma le cose stanno davvero così? Con questo articolo vogliamo fare chiarezza su questo tema e aiutare i genitori ad affrontare con consapevolezza e serenità questi momenti (che – spoiler – non è detto che siano la vera e propria regressione del sonno).
Sommario
Regressioni o regressione del sonno?
Prima di tutto: è corretto parlare di regressioni del sonno come si fa di solito? La risposta è no. In realtà questa parola viene usata impropriamente per indicare tutti i momenti in cui si verifica una certa fatica nel sonno del bambino. E quindi si parla di regressione per la dentizione, per lo svezzamento, dei 6 e dei 9 mesi… In realtà, la regressione del sonno vera e propria è una sola: quella che avviene intorno al quarto mese di vita dei piccoli.
La regressione del quarto mese
La regressione del sonno si verifica tra i 3 e i 5 mesi e mezzo, molto spesso intorno al quarto mese ed è fisiologica. Cosa vuol dire questo? Che è una fase inevitabile nello sviluppo del bambino.
A dispetto del nome che può essere inteso come un passo indietro, si tratta invece di un passo avanti molto importante nella vita di un bambino e di un cambiamento sostanziale nella struttura del suo sonno. Se prima era caratterizzato, infatti, esclusivamente da fasi di sonno profondo (REM e non), a partire dal quarto mese diventa più simile a quello degli adulti, con l’alternanza di fasi di sonno leggero e cicli di sonno profondo.
I segnali della regressione del quarto mese
Non solo: in questo periodo il piccolo inizia a sviluppare il proprio ciclo circadiano cioè il suo “orologio biologico” interno, regolato da ormoni come la melatonina. Alla sera, quindi, la stanchezza può manifestarsi prima ed è questo è uno dei primi segnali della regressione del sonno del quarto mese. Come gestire la sua stanchezza anticipata? Cambiando gli orari della messa a nanna del piccolo: se prima avveniva tra le 21 e le 23, a partire dal quarto mese è opportuno anticiparla in una fascia oraria che va dalle 18:30 alle 20:30.
Accanto alla stanchezza serale, ci sono altri segnali indicatori del cambiamento che sta avvenendo. In particolare, dato che a partire dal quarto mese nel sonno del bambino si alternano fasi leggere e fasi profonde, vostro figlio può far fatica ad addormentarsi e avere dei risvegli frequenti ogni 45/90 minuti (cioè quando termina una fase di sonno leggero).
Regressione del sonno: gli errori da evitare
Essere consapevoli che la regressione del sonno del quarto mese è un fatto fisiologico, che avverrà e che non si può evitare, è sicuramente per i genitori il primo passo per affrontarla con serenità. Sapere cosa aspettarsi è importante per evitare reazioni eccessive o stressanti che possono compromettere la relazione serena tra il piccolo e la sua nanna.
Una delle nostre “regole auree” è infatti questa: “Nel sonno, meno si fa meglio è”. Che cosa intendiamo dire con questa frase? Che è importante affrontare i cambiamenti cercando di non esagerare. Ad esempio, durante i risvegli che potrebbero verificarsi sarebbe meglio non fare troppe azioni: come cullare il piccolo, portarlo in giro per la casa… Oppure evitare di aumentare improvvisamente le poppate notturne.
In generale, quindi, meglio non adottare abitudini che richiedano un intervento continuo dei genitori ad ogni risveglio. Questi comportamenti rischiano di dar vita ad associazioni difficili da interrompere e possono peggiorare la qualità del sonno di tutta la famiglia e creare problemi che prima del quarto mese non esistevano.
Come affrontare la regressione del sonno
È preferibile, invece, rinforzare la capacità del piccolo di gestire in autonomia i suoi risvegli e i suoi addormentamenti. Più sarà capace di farlo, più velocemente sarà in grado di affrontare questo momento di cambiamento.
Ed è proprio ciò che gli insegniamo a fare nei nostri percorsi. Anche a noi adulti capita di svegliarci di notte: il nostro sonno notturno è, infatti, interrotto da brevi risvegli, di cui spesso non ci rendiamo assolutamente conto. Nei piccoli succede la stessa cosa: si svegliano, “controllano” che vada tutto bene e, a meno che non ci siano delle necessità fisiologiche o dei fastidi particolari come dolori e febbre, se hanno imparato a farlo, si riaddormentano da soli tranquilli e sereni. E continuano a dormire, proprio come facciamo noi adulti.
I nostri seminari servono proprio ad aiutare genitori e piccoli ad arrivare pronti al momento dello sviluppo del sonno. Se invece ritenete che possa esservi utile un aiuto personalizzato, potete scegliere i nostri percorsi di accompagnamento al sonno autonomo per neonati, in modo da poter mettere il vostro piccolo nella condizione di gestire al meglio la regressione del sonno quando arriverà.