Spesso, nel mondo della genitorialità e dell’accudimento dei bambini, alcuni concetti diventano di tendenza. È successo di recente al “power nap”, il micro-pisolino che facilita il sonno notturno, e sta accadendo adesso al concetto di “sleep training per bambini”. Ma, come molte volte accade quando diventano di moda concetti espressi in termini stranieri, è importante comprenderne bene il significato. Vediamo, quindi, insieme che cosa s’intende davvero per sleep training.
Sommario
Lo sleep training non è un allenamento al sonno
L’espressione “sleep training” viene resa in italiano come “allenamento al sonno”. Ma questa traduzione è fuorviante. In realtà, vengono chiamate in questo modo tutte quelle pratiche che, con metodi diversi, accompagnano un bambino a imparare a dormire bene.
Si parla di “training” per comodità, per semplificare ma, in realtà, non si tratta di alcun allenamento al sonno. Se messi nelle giuste condizioni e accompagnati adeguatamente, i bambini trovano da soli il loro modo di addormentarsi e di riposare sereni. Apprendono quindi una nuova abilità, senza bisogno di alcun “training”.
Sleep training del neonato: una mission impossible
Se è impensabile che si possa allenare al sonno un bambino, naturalmente non è possibile farlo nemmeno con i neonati. Ecco perché anche parlare di sleep training del neonato non è corretto. Quel che si può fare, anche nel caso dei bebé, è accompagnarli al sonno con dolcezza e gradualità, creando delle condizioni ottimali per favorire il loro sonno.
Allenamento per i grandi, accompagnamento per i piccoli
Dal nostro punto di vista sarebbe più corretto, quindi, parlare di “sleep training per genitori”. Ed è ciò che facciamo con chi decide di compiere un percorso insieme a noi.
Attraverso la nostra consulenza aiutiamo i genitori ad accompagnare i piccoli al sonno autonomo. In questo senso, quindi, li “alleniamo” in modo che sappiano gestire al meglio il riposo dei loro figli. Invece, quel che facciamo con i bambini è un “accompagnamento al sonno” per far sì che possano imparare a:
- imparare a comprendere la loro stanchezza
- prendere il controllo del loro rilassamento
- individuare la modalità per lasciarsi andare al sonno in autonomia
- dormire serenamente tutta la notte
Un “metodo” di sleep training con il bambino al centro
Il bambino è al centro del nostro modo di intendere lo sleep training: con il nostro metodo ci assicuriamo di dargli il “potere” di individuare che cosa lo rilassa senza imporgli alcuna scelta. Poi, naturalmente, occorre anche preparare il bambino, assicurarsi che sia pronto e fare in modo che l’ambiente, i ritmi e la preparazione al sonno siano adeguati alla sua indole e alla sua età.
Non esiste soltanto il nostro metodo
Naturalmente per correttezza è giusto dire che non esiste soltanto lo Sleep Sense Program. Ci sono anche altre modalità di sleep training. Ad esempio, ci sono approcci che prevedono la presenza di uno dei due genitori accanto al piccolo ma che non conducono a un sonno autonomo. Oppure c’è il cosiddetto “metodo dei minuti”: il genitore viene e va dalla camera in cui il bambino deve dormire lasciando il piccolo da solo prima per 1 minuto, poi per 2, poi per 3 e così via… E poi c’è anche il metodo drastico del “cry it out” in cui piccolo viene lasciato da solo in stanza e al genitore viene suggerito di non intervenire mai nemmeno in caso di pianto prolungato.
Come avviene il nostro “sleep training” dei genitori
Come si svolge, invece, l’allenamento dei genitori che si rivolgono a noi? Prima di tutto va precisata una cosa: i nostri percorsi includono mamme e papà. È importante, infatti, sfatare il mito per cui la cura e l’addormentamento dei bambini sia una prerogativa esclusivamente femminile: il ruolo del papà nel sonno dei piccoli è fondamentale.
Una volta chiarito questo aspetto, si procede prima di tutto con una fase di conoscenza: dobbiamo capire bene chi è la famiglia che ha bisogno di noi, chi è il bambino, come sono organizzate le loro giornate.
Poi, dopo aver verificato che il bambino sia pronto al cambiamento, iniziamo a introdurre qualche piccola novità nella routine quotidiana e si procede in un percorso di affiancamento di due o tre settimane che porta benefici a tutti:
- i bambini imparano a prendere il controllo del loro sonno in autonomia
- i genitori riacquistano momenti da dedicare a loro stessi e alla coppia
- tutta la famiglia si trova a vivere giornate e serate più serene e distese
Uno sleep training basato sulla fiducia
Tutto questo avviene grazie a una modalità di sleep training che non sceglie per il bambino come sarà meglio addormentarsi, ma che dà fiducia al bambino e alle sue capacità di comprendere il modo migliore per addormentarsi e riposare con serenità e in autonomia.
Una modalità che in questi anni ha portato serenità nelle tante famiglie che hanno deciso di intraprendere un percorso con noi.