La notte procede serena. Poi, tutto a un tratto, il vostro piccolo inizia a urlare, a chiamarvi e a piangere. Come mai? Colpa di un brutto sogno che l’ha spaventato e risvegliato. O meglio di quelli che vengono definiti “incubi notturni nei bambini”.
Episodi che, in certi momenti della vita del vostro piccolo, possono anche essere frequenti ed è quindi importante saper gestire. Vediamo, quindi, insieme qual è il modo migliore per affrontare la situazione quando il vostro bambino si risveglia di notte a causa di incubo.
Sommario
Incubi nei bambini: che cosa sono
Gli incubi sono dei sogni che causano emozioni negative: possono generare, infatti, paura e ansia. Solitamente, iniziano a comparire attorno ai 3 anni di età (a meno che prima il piccolo non abbia vissuto prima un grande evento traumatico) perché compaiono con l’arrivo dell’immaginazione, dell’abilità di capire le storie e di crearne e con la comprensione del concetto di “cattivo” o “malintenzionato”. Inoltre, in genere, gli incubi dei bambini avvengono nella seconda parte della notte, mai nella prima e, dopo essersi risvegliato, il piccolo è in grado di raccontare che cosa l’ha così profondamente turbato.
Perché sono importanti questi dettagli? Perché la causa di un risveglio notturno con pianto non è un incubo se:
- il bambino che si sveglia nel cuore della notte ha un’età inferiore ai 3 anni
- il bambino si sveglia alle prime ore della sera (all’incirca tra le 21 e le 23)
- Il bambino non sa raccontare che cosa gli ha fatto paura e l’ha svegliato
In questi casi è molto più probabile che il motivo del risveglio con pianto sia la stanchezza o un fastidio fisico (troppo caldo, troppo freddo o un dente in arrivo ad esempio).
Come gestire gli incubi dei bambini
Se, invece, la causa dei risvegli di tuo figlio sono dei veri e propri incubi infantili e, ad esempio, ha iniziato una volta al mese o a settimana a svegliarsi raccontando di ragni giganti, lupi in agguato o coccinelle gialle (sì, mi è capitata anche questa), ecco una serie di consigli su come gestire la situazione.
- Prima di tutto vai dal bambino, accendi una piccola lucina in corridoio o in camera e mostrati serena chiedendo cosa accade.
- Lascia che ti racconti l’incubo oppure se ne ha bisogno prima confortalo e poi fatti raccontare l’incubo.
- Prendilo sul serio, non minimizzare la paura, quella è reale.
- Minimizza, una volta finito il racconto, la fonte della paura. In che modo? Spiegando, ad esempio che “i ragni enormi non esistono” oppure che “nessun lupo può entrare in casa nostra” o che “i lupi non vengono in città”.
- Dopo il racconto, fagli delle coccole, tranquillizzalo e, quando senti che inizia a calmarsi, spiegagli che è al sicuro e che tra poco tornerai nel tuo letto e lui continuerà a dormire.
È probabile che il piccolo ti chieda di fermarti a dormire insieme: se di solito dorme in autonomia io ti sconsiglio di farlo. Questo non vuol dire non prendere in considerazione la sua paura, ma perché dormendo lì rischiamo di alimentarla, confermando che la stanza non è sicura. Il mio consiglio, quindi, è di tranquillizzarlo e gradualmente tornare nella tua camera da letto, permettendogli di dormire come sempre.
La formula magica anti incubi notturni bambini
Man mano che il tuo piccolo acquisirà più sicurezza e avrà meno timori, potrai anche creare una “formula magica anti brutti sogni” da recitare quando compare un brutto sogno, con cui il tuo bambino possa sentirsi al sicuro. Non dev’essere nulla di complicato (io ammetto di averla copiata da una puntata di Grey’s Anatomy e ripeto tre volte la formula: “Sogni brutti sogni brutti andate via, sogni belli sogni belli state qui”).
Capire la fonte dei brutti sogni
Naturalmente, se gli incubi dovessero essere ricorrenti può essere utile capire quale potrebbe esserne la fonte. Ad esempio, notando gli elementi ricorrenti. C’è sempre un lupo? Ci sono spesso di mostri? In questo caso può essere utile prestare attenzione alle storie che vengono lette a casa o a scuola o ai cartoni animati visti in televisione, al PC o sullo smartphone. Siete certi che questo tipi di contenuti sia adatto all’età del vostro piccolo? Allora provate a pensare se la sua paura può essere generata dalle storie raccontate dagli adulti che frequenta o da fratelli più grandi.
Incubi e bambini: comprendere e rassicurare
In conclusione, quindi, la chiave per affrontare gli incubi sta nel comprendere e non minimizzare le loro paure (a mia figlia ad esempio non fa paura il cartone animato di Scooby Doo ma quello che per noi è un innocuo video di Tom e Jerry per lei è un incubo assicurato) e nel rassicurare i nostri bambini, ricordando che nella loro stanza sono al sicuro e che l’incubo, per quanto pauroso, non è reale.ero non più necessario. In questo caso sarà opportuno intervenire per un “aggiustamento” del suo ritmo sonno-veglia.
Al tuo bambino di 3,4 o 5 anni capita di di svegliarsi spesso la notte ma non a causa di incubi? Scarica il nostro freebie sui ritmi del sonno in questa fascia di età per capire quale può essere la causa. Oppure prenota una consulenza breve per osservare insieme i vostri ritmi giornalieri e trovare una soluzione efficace.