C’è l’errata convinzione che essere genitori voglia dire per forza trascorrere notti insonni a causa dei bambini che non dormono. Come se sopportare la mancanza di riposo sia una “medaglia all’onore” dei bravi genitori. Invece, a volte un figlio riposa poco e male perché, nel proporre il sonno, mamma e papà potrebbero usare stratagemmi non del tutto adeguati. Vediamo insieme, quindi, a seconda della causa, cosa si può fare quando si hanno dei bambini che non dormono.
Sommario
Bambini che non dormono: l’ambiente è adeguato?
Per conciliare il riposo dei nostri figli è molto utile creare uno spazio del sonno a loro dedicato. In questo ambiente è importante che non faccia né troppo caldo, né troppo freddo (quindi che la temperatura sia tra i 18 e i 21 gradi), che ci sia buio assoluto e che non sia un ambiente rumoroso. In caso di bambini che non dormono è, quindi, utile prima di tutto verificare quali sono le condizioni dell’ambiente dedicato al loro riposo.
Bambini che non dormono: la routine serale è corretta?
Un passaggio molto importante per favorire l’addormentamento dei nostri bambini è la routine serale, quell’insieme di attività che si svolgono tutte le sere in maniera sempre uguale, prima di mettere i nostri figli a letto. La routine è utile perché in questo modo i bambini capiscono che è arrivata l’ora della nanna e del distacco da mamma e papà. Vi suggerisco di leggere i miei consigli per la perfetta routine serale.
Bambini che non dormono da soli perché non sono capaci
Ci sono alcuni bambini che non dormono da soli ma solo se a contatto con i genitori, che possono stare accanto a loro o sdraiati con loro nel lettino. Questo succede perché non sanno rilassarsi e abbandonarsi al sonno in autonomia. Ma questa capacità di addormentarsi da soli si può apprendere (se ne sentite la necessità) grazie a mamma e papà con fiducia, tempo e costanza.
Bambini che non dormono nel loro letto perché insicuri
Una situazione simile è quella dei bambini che non dormono nel loro letto, soprattutto se è collocato in una stanza diversa da quella in cui riposano i genitori. Questa difficoltà può essere accompagnata anche dalla paura del buio notturno. Anche in questo è molto importante rassicurare il bambino, ascoltando la sua paura e cercando di comprenderla, e spiegandogli che non ha nulla da temere. E poi riproporre il lettino come luogo del sonno sicuro, dimostrando fiducia nelle sue capacità di dormire da solo.
Bambini che non dormono tranquilli
Ancora, ci sono bambini che non dormono tranquilli. Faticano a prendere sonno e il loro riposo è spezzato, agitato, con molti risvegli e spesso chiedono aiuto a mamma e papà per riaddormentarsi (o se più grandini vanno direttamente nella camera dei genitori). In questo caso può essere utile porsi qualche domanda:
- Il bambino è troppo stanco? L’eccessiva stanchezza gli impedisce di rilassarsi e questa situazione stressante produce in lui cortisolo, cioè l’ormone dello stress che disturberà il suo sonno. Meglio metterlo a dormire prima che sia troppo stanco, anticipando l’ora della nanna.
- Ha mangiato dolci nel tardo pomeriggio? L’assunzione di zuccheri crea una sovrastimolazione, quindi meglio evitare snack e dolci verso fine giornata.
- Ha guardato schermi televisivi e telefonici prima di andare a dormire? La luce di TV, tablet e smartphone impatta sulla produzione di melatonina, l’ormone del sonno e, in pratica, “sveglia” il cervello. Meglio, quindi, spegnere tutto almeno due ore prima della nanna.
- È stato tutto il giorno in casa? Uscite una volta al giorno. L’esposizione all’aria e alla luce del sole aiuta la produzione di serotonina, un ormone che regola il sonno e anche l’umore (di piccoli e grandi!)