Non è facile per i neonati abituarsi al “nuovo mondo”. Dopo 40 lunghe settimane (a volte un po’ di più, a volte un po’ meno) nell’utero materno, dopo la nascita si ritrovano in un ambiente completamente diverso, pieno di stimoli. È possibile che i primi tempi non siano facili per loro, abituati a un mondo fatto di luce soffusa e rumori ovattati che gli trasmette protezione e contenimento. Ed è altrettanto possibile che esprimano questa loro difficoltà facendo fatica ad addormentarsi e a riposare bene. Quando si ha a che fare con dei neonati che non dormono bisogna tenere conto anche del grande cambiamento che stanno vivendo e cercare di creare una situazione che possa essere il più confortevole possibile per loro. Partendo dai motivi più frequenti per cui un neonato non dorme, vediamo insieme quali possono essere le cose da fare per aiutarlo a lasciarsi andare al sonno.
Sommario
Neonati che non dormono: sono sazi a sufficienza?
Se si ha fame succede anche a noi adulti di non riposare bene e lo stesso accade ai nostri piccoli. In caso di neonati che non dormono è utile accertarsi che abbiano mangiato a sufficienza e che provino un senso di sazietà. Per assicurarsi che le poppate siano appaganti conviene proporle poco dopo che il neonato si è svegliato e non vicino al momento della nanna. Se proponiamo sempre il latte per addormentarsi si corre il rischio che il neonato si lasci andare al sonno prima di aver finito di mangiare e che si svegli spesso proprio perché ha fame. Inoltre, svegliandosi spesso avrà sonno e si addormenterà ancora una volta senza aver finito la poppata, creando un circolo vizioso di micropoppate e micropisolini. Un ritmo “sonno – sveglia – poppata – ‘attività’ – nanna” è, invece, l’ideale.
Neonati che non dormono: l’ambiente è adeguato?
Ci possono essere anche dei fattori ambientali che non favoriscono il riposo dei neonati e su cui si può facilmente intervenire. I principali sono la temperatura, la luminosità e la rumorosità della camera da letto. Ci sono neonati che non dormono, infatti, per troppo caldo o troppo freddo, per troppa luce o troppo rumore. È consigliabile quindi:
- controllare che la temperatura della stanza sia compresa tra 18 e 21 gradi
- non coprire troppo i neonati (lo si tende a fare spesso, soprattutto d’inverno). È perfetto utilizzare uno swaddle, cioè una fasciatura morbida in cui si sentano contenuti e protetti
- fare in modo che, per la notte, la stanza sia buia usando delle tende oscuranti (il buio favorisce la produzione di melatonina, un ormone che facilita l’addormentamento) e ricorrendo a una lampada con luci calde e tendenti al rosso per l’allattamento e il cambio del pannolino
- usare il rumore bianco per attutire il più possibile le voci nella casa o il traffico proveniente dall’esterno e riprodurre i suoni come nell’utero materno
Lo spazio del sonno dei neonati
Parlando di neonati che non dormono è importante fare una piccola precisazione sullo spazio del sonno, cioè sull’angolo della camera da letto dei genitori in cui farli dormire. Nei primi 12 mesi di vita e in particolare nei primi 6, infatti, è raccomandato che i neonati dormano nella stessa stanza dei genitori per prevenire il rischio di SIDS, la sindrome della morte improvvisa. Per lo stesso motivo e anche per il rischio di soffocamento è altrettanto consigliato che i neonati non dormano nel lettone con i genitori. Oltre a questo, non è escluso che la presenza stessa del genitore nel letto matrimoniale possa essere una causa di disturbo per cui alcuni neonati non dormono.
Neonati che non dormono: i ritmi sono adatti?
Altre volte il motivo per cui alcuni neonati non dormono dipende anche dal ritmo di sonno e veglia che hanno avuto durante la giornata. Nelle prime settimane di vita un neonato riesce a stare sveglio 45/60 minuti al massimo, dalle 6 alle 10 settimane (cioè quando non lo si definisce più neonato ma lattante) arriva fino ai 60/90 minuti e dalle 11 alle 15 settimane può rimanere sveglio anche più di un’ora e mezza. Se i neonati rimangono svegli per un lasso di tempo maggiore, saranno molto stanchi e questo può incidere sulla loro capacità di lasciarsi andare al sonno. Il mio suggerimento, quindi, è di adattare per quanto possibile anche la scansione delle attività giornaliere per fare il modo che sia adeguata al vostro bambino.