Quando arriva un figlio, uno dei più importanti cambiamenti che i genitori si trovano ad affrontare riguarda il sonno. Il neonato si sveglia spesso durante la notte, va accudito e magari impiega molto tempo a riaddormentarsi. Le interruzioni del sonno dei genitori sono frequenti, la stanchezza aumenta e la tentazione di mettere un neonato a dormire nel lettone è fortissima. Quando partoriamo ci viene spiegato che il contatto con il neonato è molto importante e che il co-sleeping è tra le indicazioni principali per la prevenzione della SIDS: peccato che dormire nel lettone con i genitori e fare co-sleeping siano due cose diverse. In questo articolo vi aiuterò a capire bene che cosa sono e qual è la differenza.
Sommario
Dormire nel lettone: il bed-sharing
Dormire con i figli nel lettone è il cosiddetto bed-sharing che, appunto, vuol dire “condivisione del letto o letto condiviso”. Il bed-sharing è una pratica rischiosa che sarebbe da evitare soprattutto nei primi 6 mesi di vita del proprio figlio. Far dormire un neonato nel lettone lo espone al rischio di:
- cadute
- soffocamento
- schiacciamento
- SIDS (sindrome della morte improvvisa in culla)
Quando si allatta di notte, a chi non è successo di farlo nel letto e di addormentarsi? Quando un bambino è malato, chi non l’ha portato a dormire nel letto matrimoniale? Situazioni come queste capitano a tutti ma vi invito a considerarle delle rare eccezioni, non la norma quotidiana. Questo ci aiuterà ad essere più consapevoli del rischio che si corre a dormire con i figli nel lettone, in particolar modo quando sono neonati o lattanti. Anche le nuove linee guida per la prevenzione della SIDS ci dicono che spesso i genitori di neonati si ritrovano nella condizione di non riuscire a fare altro che dormire con i loro figli in braccio o nel lettone ma che questo non è il modo più sicuro ed è importante esserne consapevoli. così come è importante rispettare tutte le altre indicazioni per la prevenzione della SIDS in modo da diminuirne al massimo il rischio.
Il co-sleeping non vuol dire dormire nel lettone
Il co-sleeping è una cosa diversa dal bed-sharing e, quindi, dal dormire insieme nel letto matrimoniale. Co-sleeping vuol dire dormire in prossimità del proprio figlio ed una pratica consigliata vivamente nei suoi primi 6 mesi di vita e anche fino ai 12, proprio per prevenire i rischi più comuni, come il soffocamento e la SIDS.
Il posto ideale in cui far dormire un neonato è una culla co-sleeping. Si tratta di una culletta da collocare accanto al letto matrimoniale, dotata di una sponda che, all’occorrenza, si può “eliminare”. Questa soluzione è particolarmente comoda per allattare il neonato senza doversi alzare dal letto e permette a mamma e figlio di essere a contatto in sicurezza senza dormire nel letto matrimoniale insieme. Quando il bambino cresce, si può sostituire la culla con un lettino con le sbarre o con un qualsiasi lettino da campeggio.
E se un neonato vuole dormire solo nel lettone?
Ci sono situazioni in cui il neonato vuole dormire solo nel lettone e fatica a stare lontano dai genitori, in particolare dalla mamma. Piange nella culla o nel lettino e si tranquillizza soltanto quando viene preso in braccio e adagiato nel letto con noi accanto. Cosa fare in questi casi? In situazioni simili è facile che la stanchezza prenda il sopravvento e che, notte dopo notte, far dormire il neonato nel lettone diventi la normalità. Alcuni neonati faticano a lasciarsi andare al sonno se non in braccio perché li teniamo svegli troppo a lungo e poi sono troppo stanchi. Il mio consiglio è di, rispettare la loro finestra di veglia (che è di circa 45/60 minuti), usare uno swaddle e una macchinetta del rumore bianco, e poi di stargli accanto e di incoraggiarlo a lasciarsi andare al sonno in autonomia o semiautonomia, con un tocco leggero e la vostra voce. Per abituare un figlio a dormire da solo ci vuole pazienza, costanza e fiducia.
E se un bambino vuole dormire solo nel lettone?
Diversa è la questione con un bambino che vuole dormire solo nel lettone. In questo caso bisogna farsi un po’ di domande. Quanti anni ha il bambino? Come mai vuole dormire soltanto con mamma e papà? Perché prima non lo chiedeva e adesso sì?
Con la crescita del bambino aumenta anche il suo desiderio e la sua capacità di rendersi autonomo da mamma e papà. Se un bambino intorno ai 5 anni, ad esempio, non dorme ancora da solo, forse non si è riusciti a metterlo nelle condizioni giuste per imparare a farlo. Se, invece, il bambino prima dormiva da solo e ora vuole dormire con i genitori forse sta attraversando un momento delicato e varrebbe la pena di capire di che cosa si tratta.
Dormire nel lettone sì o no? Dormire nel lettone giusto o sbagliato?
Non troverete delle risposte definitive a queste domande perché sulla questione del dormire insieme nel lettone c’è molta confusione (ad esempio la confusione tra bed-sharing e co-sleeping) ed è un argomento divisivo, su cui ci sono pareri nettamente opposti.
Dal mio punto di vista, non vedo alcuna controindicazione nel permettere a un bambino grande di dormire ogni tanto e in via eccezionale con i genitori nel lettore ma, appunto, si deve trattare di un’occasione speciale e anche il bambino ne deve essere consapevole.
Da un punto di vista della sicurezza, però, sarebbe ideale far di tutto per consentire a neonati e bambini di addormentarsi in autonomia e di dormire con serenità nel loro lettino. E noi genitori possiamo aiutarli a farlo.